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Massiccia offensiva DDoS impatta la piattaforma social X

10 Aprile 2025
DDoS X TS-Way cover

Nelle prime ore di lunedì 10 marzo la piattaforma social X ha iniziato a manifestare disservizi e interruzioni che sono stati segnalati da oltre 40.000 utenti, per una buona metà negli USA e poi in Brasile, Germania, Israele, Messico e India. I problemi lamentati riguardavano soprattutto l’applicazione mobile.

Nel corso della giornata è emerso che le interruzioni erano dovute ad una massiccia offensiva DDoS. La conferma ufficiale è giunta, quando ancora l’emergenza non era rientrata, da Elon Musk in persona, il quale ha inizialmente ipotizzato l’azione di un avversario strutturato, o direttamente di un Paese, e in seguito ha puntato il dito espressamente contro l’Ucraina, dichiarando che gli IP di origine delle richieste massive erano localizzati in quell’area.

Di primo acchito, l’accusa è stata accolta come verosimile da alcuni analisti, che l’hanno letta alla luce del tesissimo incontro pubblico avvenuto alla Casa Bianca fra i presidenti Trump e Zelensky sul tema della tregua con la Russia. Tuttavia, rilievi tecnici di entità terze hanno evidenziato che l’Ucraina non figurava nemmeno tra i primi 20 Paesi d’origine degli indirizzi IP. Alcuni ricercatori avrebbero anche avallato la descrizione, fornita dal proprietario di X, di un attacco orchestrato con risorse eccezionali, ma il fatto è stato messo in dubbio da segnalazioni riguardanti una presunta debolezza nelle difese della piattaforma.

A stretto giro, è giunta una rivendicazione ufficiale del collettivo Dark Storm Team, il quale ha smentito il coinvolgimento dell’Ucraina e ha anche dichiarato di non avere alcuna relazione con quella nazione.

Dark Storm Team è una formazione pro-Palestina attiva almeno da settembre 2023 che opera con finalità sia ideologiche che finanziarie e che potrebbe avere connessioni con realtà state-sponsored.

Un’analisi lo inserisce all’interno di una coalizione di hacktivisti che comprende il filorusso Anonymous Sudan – controversa formazione che ha rivendicato numerosi attacchi DDoS in Europa contro entità governative di primo piano, operatori dei trasporti e realtà della finanza – e Ghosts of Palestine, collettivo che opera soprattutto nel contesto del conflitto fra Israele e Hamas.

Nell’ambito di alcune delle sue campagne sono state evidenziate tattiche di “manipolazione emotiva” (PsyOps) che mirano ad umiliare le vittime, sottolineando la loro incapacità a difendersi, biasimandone il comportamento e minacciando ulteriori danni. Fra le altre attività che svolge vi sono anche servizi di hacking as-a-service e di brokeraggio dei dati.

I target di Dark Storm Team sono organizzazioni statali che supportano Israele e i Paesi NATO. I Paesi più impattati sono USA, Emirati Arabi, UK, Egitto, Danimarca, Brasile, Francia, India e anche Ucraina. I settori che ha colpito maggiormente sono quelli governativo e della Difesa, finanziario, dei trasporti (in particolare quelli aerei) e logistica, delle tecnologie per l’energia, della formazione, dei media/intrattenimento e delle infrastrutture critiche.

Il caso non sembra aver avuto particolari conseguenze. Nel frattempo, Dark Storm Team ha continuato a rivendicare DDoS contro aeroporti, piattaforme di gaming, emittenti televisive in Europa e USA e realtà di vari settori in Israele. E l’ha fatto utilizzando, oltre ai canali Telegram, anche un profilo X.


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